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MUSICA. I fan lo chiamano Randagio, con la PFM suona e canta rock dal 1970 «Devi essere curioso! Questa è la mia filosofia. Non ho mai fatto, e non faccio, cose di cui conosco già il risultato».Continua a raccogliere premi internazionali e a tenere concerti da sold out, come per il nuovo tour “PFM canta De Andrè Anniversary”.

PFM Live foto di Orazio Truglio alta

Franz Di Cioccio (Foto di Orazio Truglio)

 

I suoi fan amano chiamarlo Randagio. Un nome ben stampato, bianco su nero sulle magliette e sulle felpe che indossa sui palcoscenici. All’anagrafe fa Renzo Di Cioccio mentre il suo nome d’arte è Franz. È la rockstar italiana che ha attraversato cinque decenni di storia del rock, fino a divenire una icona. È tra i batteristi più importanti della scena italiana, ha alle spalle innumerevoli collaborazioni da turnista ma è, soprattutto, il frontman ed il cantante della Premiata Forneria Marconi. Con la PFM, Randagio ha registrato una ventina di album in studio e una quindicina live.
Nel 2016 la rivista inglese “Classic Rock” UK ha posizionato PFM – Premiata Forneria Marconi al 50esimo posto tra i 100 artisti più importanti del mondo, mentre “Rolling Stone” UK ha inserito l’album Photos of ghost al 19° posto tra i dischi più importanti della musica progressive. Nel 2018 ha ricevuto a Londra il prestigioso riconoscimento “International Band of the year” ai Prog Music Awards UK, mentre nel 2019 la rivista inglese “PROG UK” lo ha inserito tra le 100 icone della “musica che hanno cambiato il nostro mondo”.
Lo abbiamo incontrato mentre sta per partire la nuova tournèe “PFM canta De Andrè Anniversary”.

Oggi i dischi si vendono sempre meno e i musicisti si affidano ai concerti live. Fruitori e produttori di musica si muovono in contesti assai diversi rispetto al passato. Come valuti questa situazione? Di cosa vive oggi un musicista?

Mi pare di capire che la domanda sia come evolve la tua vita quando succedono dei cambiamenti così profondi. Per me, che ho avuto la fortuna di non essere uno sconosciuto, è cambiato poco. Quando posso suonare dal vivo lo faccio nella maniera in cui lo facevo in passato, con lo stesso gusto e la medesima passione. Quando invece devo raccontare una storia nuova ci sono vari modi per poterlo fare. Ho sempre fatto tante cose oltre a suonare. Ho fatto tutto quello che mi piaceva fare. Non mi sono mai detto «ho il mio habitat artistico e qui mi fermo». E quando fai nuove scoperte sei tranquillo perchè sai che quella scoperta ti porta a conoscere altro. Devi essere curioso! Più lo sei e più la tua vita si svolge bene, perché tutte le volte ti capita una storia che non ti aspettavi e che ti sorprende. Questa è la mia filosofia. Non ho mai fatto, e non faccio, cose di cui conosco già il risultato. Tendo a scoprire situazioni che mi mancavano. Anche facendo cose assai semplici, quotidiane. A volte può capitare che scopri di aver bisogno di leggere, di dialogare e ritrovi elementi che ti danno una grande vitalità, ti smuovono dentro delle forti motivazioni artistiche. Insomma devi lasciarti scoprire dal tuo Io.

 

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L'articolo integrale è pubblicato nel n. 10 di Awand, inverno 2023-2024.
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Silvio Teot
Silvio Teot

Negli anni Settanta è impegnato su diversi progetti musicali e teatrali e anima Radio Murgia, tra le prime radio libere nate in Italia. Come percussionista fonda - insieme a Maria Moramarco e Luigi Bolognese - il gruppo Uaragniaun col quale ha presentato spettacoli in Italia e nel mondo e prodotto 13 lavori discografici. Partecipa inoltre a diversi altri dischi in qualità di batterista. Studioso e collezionista di fumetti ha disegnato vignette satiriche per i giornali locali dell’Alta Murgia barese. Da giornalista-pubblicista ha diretto, dal 1986 al 2001, il periodico di cultura e informazione Piazza. Ha collaborato con quotidiani e riviste nazionali e regionali scrivendo articoli di cronaca, inchieste, e corsivi. È tuttora direttore responsabile della rivista storica Altamura, pubblicata dalla biblioteca A.B.M.C. Ha curato pubblicazioni e libri delle Edizioni Piazza e, nel 2002, pubblica il libro Trent’anni suonati, saggio romanzo sull’esperienza del laboratorio Uaragniaun e sulla musica popolare del Sud Italia. Nel 2007, insieme a Luigi Bolognese, cura il libro di Maria Moramarco Paràule. Nel 2010 pubblica il libro A furor di popolo, biografia del meridionalista Fabio Perinei. Negli ultimi anni si si dedica allo studio di numerosi altri strumenti a percussione e diversi strumenti a fiato. Col fumettista materano Pino Oliva è impegnato nella realizzazione di “Chitaridd, il brigante di matera”, un fumetto noir d’ambiente di cui cura soggetto e sceneggiatura.

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