Awand. Rivista analogica di arti e creatività

Un decennio di progetti speciali e di nuove prospettive della sezione internazionale del Premio Bugatti - Segantini

fodazione rossi

Carlos Martiel Progetto memorie indelebili, 2017

 

Arte e comune è il paradigma che ha tenuto insieme, dal 2009 al 2019, i progetti speciali della sezione internazionale del Premio Bugatti Segantini e l’attività di ricerca e promozione della Fondazione Rossi.

La coniugazione di ‘arte e comune’, riconoscendo a quest’ultimo l’identità di comunità sociale, mira ad affermare la profonda essenza della creatività dell’essere umano di agire sulla vita, dal di dentro di essa, ossia, come consigliava Flaubert agli artisti, di farsi «part active au monde».

È stata, lo è ancora, la capacità di tenere insieme l’ordito di più prospettive che registriamo rileggendo, anno dopo anno, le edizioni del premio tenutesi nell’arco del secondo decennio del nuovo millennio; un ordito che di volta in volta ha rilevato nuovi orizzonti di ricerca e di intervento, rinunziando, a priori, ad uno sguardo già informato, come accade di frequente nelle dinamiche referenziali della critica occidentale. È un ordito le cui trame offrono la misura di un confronto che risponde alla sentita esigenza culturale di una reale volontà di conoscenza o, meglio, di una conoscenza in presa diretta, sul campo, come si diceva negli anni Settanta. Vale a dire, affermare che il confronto è apertura alla multitudo, alla pluralità degli scambi culturali, delle contaminazioni dei linguaggi creativi, dei contesti sia dei territori, sia dei tempi della narrazione storica: è una forza rivoluzionaria che determina, in primis, il cambiamento di sé stessi e come tale, andando indietro nel pensiero socialista, afferma la necessità di un rapporto con altri uomini.

Progetti speciali che hanno dato vita alla collezione della Fondazione Rossi, rivolta alla cultura artistica latino-americana: è chiaro che l’interesse ha guardato e guarda a forme e linguaggi di una creatività che, fra tradizione e attualità, ritrova e sviluppa una reale coesione con la realtà, nel caso specifico dei repentini cambi del contesto economico e sociale. È evidente, non poteva essere diversamente, che l’attenzione, l’analisi e, dunque, la riflessione, oggi più che mai deve essere in grado di tenere insieme i tempi della narrazione storico-critica, a partire dai primi approcci del 2009.

Una traccia di estrema importanza ricostruita da Simona Squadrito, nel sintetico ma puntuale saggio, accolto nel volume pubblicato in occasione della sessantesima edizione del Premio Bugatti-Segantini, arricchito dai contributi di Magda Rossi, di Fernando Garcia Barros, di Christian Zecchin e dell’Adc Building Bridges.

Oggi è sorta la necessità di riordinare il vasto materiale documentario, dal quale affiora nitida la tenuta di una prospettiva di conoscenza che, nel tempo, ha assunto la cifra di una necessità della coscienza. E ciò spiega, non a caso, che le opere della collezione sono frutto di acquisizioni rese possibili dalla tenuta dei diversi progetti e non legati a processi o interessi di mercato.

Riordinare oggi, all’indomani della stagione segnata dalla pandemia da COVID19, il lavoro svolto in passato, è un impegno che, dalla scorsa estate, ha visto e vede impegnati chi scrive, in qualità di coordinatore, Magda Rossi, Christian Zecchin, Fernando Garcia Barros (che con Magda ha tenuto le fila del proyetto mARTadero), Marisa Caichiolo dell’Adc Building Bridges, Jorge Fernández Torres (direttore del Museo Nazionale di Belle Arti dell’Avana), Nelson Ramirez de Arellano Conde (direttore del Centro di Arte Contemporaneo Wifredo Lam e curatore del Padiglione di Cuba alla Biennale di Venezia 2022).

 

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L'articolo integrale è pubblicato nel n. 9 di Awand, autunno 2023.
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