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Intervista al direttore del Centro di Arte Contemporaneo Wifredo Lam e curatore del Padiglione di Cuba alla Biennale di Venezia 2022

Kcho Libertad igualdad y fraternidad 02

Kcho, Libertad, igualdad y fraternidad (02)

 

La scorsa primavera, grazie a Fondazione Rossi, si è tenuto un dibattito sull’arte cubana contemporanea inserito all’interno del progetto internazionale del Premio Bugatti-Segantini, presso la Libera Accademia di Pittura a Nova Milanese.
Protagonisti del dibattito due personaggi influenti della scena artistica e culturale cubana: Jorge Fernández Torres Antón, attuale direttore del Museo Nacional de Bellas Artes de Cuba, già direttore di tre Biennali dell’Avana, e Nelson Ramírez de Arellano Conde attuale direttore del Centro de Arte Contemporáneo Wifredo Lam dell’Avana, curatore del Padiglione Cuba alla 59° Edizione della Biennale arte 2022 di Venezia, direttore della XIV edizione della Biennale dell’Avana. Al termine del dibattito abbiamo chiesto a Nelson di presentarsi e di raccontarci il progetto di quest’anno per il Padiglione di Cuba presso la Biennale di Venezia e i progetti della XIV edizione della Biennale di L’Avana.
Sono direttore del Centro di Arte Contemporaneo Wifredo Lam, della XIV edizione della Biennale di L’Avana, curatore del Padiglione di Cuba presente quest’anno alla Biennale di Venezia e sono un artista. Dirigere questi eventi per me è molto importante perché riguardano una delle mie più grandi passioni. Sono molto onorato di essere una delle prime persone a rivestire entrambi i ruoli contemporaneamente.

Come si è sviluppato il progetto per il Padiglione cubano presente alla Biennale di Venezia?

Il titolo e il tema del Padiglione Cubano alla Biennale di Venezia è Terra Ignota, deriva da un’espressione latina usata in cartografia per riferirsi a regioni della terra non ancora esplorate. L’idea è di mostrare l’esistenza di un territorio sconosciuto, in cui poter scoprire nuove possibilità di convivenza tra uomo e natura, per poter garantire la sopravvivenza di tutte le forme di vita e scoprire un Mondo Nuovo.
Nel padiglione sono esposte le opere di tre artisti, due cubani e uno italiano. Il primo, Kcho, presenta delle sculture che interpretano il movimento della fuga e dell’esodo, realizzate con materiali poveri e con i colori della bandiera francese, un richiamo all’emancipazione e al motto della rivoluzione: Libertà, Fraternità e Uguaglianza.
Il secondo è Rafael Villares, ingranaggio di unione tra tutte le personalità presenti e artista multidisciplinare, si distingue per le sue opere che oscillano tra arte e scienza.
Il terzo artista presente è Giuseppe Stampone, la cui produzione artistica spazia da installazioni multimediali e video, a disegni realizzati con la penna Bic. La presenza di un’artista italiano come Stampone rimarca il concetto di collaborazione e contaminazione tra paesi, di fondamentale importanza per la realtà Cubana ed espresso nel padiglione di Venezia in un modo profondo ed unico.

 

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L'articolo integrale è pubblicato nel n. 5 di Awand, autunno 2022.
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