Il colore come bussola del contemporaneo: previsioni e tendenze secondo Color Coloris
La Fondazione Rossi, in occasione della 65° edizione del Premio Bugatti-Segantini, presenta Color Coloris nella sezione progetti internazionali e speciali.
Pablo Picasso diceva: «I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni», indicando quanto il colore possa agire sull’osservatore come una bussola di orientamento, risultando un forte elemento di comunicazione. Questo spiega perché le tendenze odierne sulle gamme cromatiche più in voga siano il risultato della sensibilità culturale e delle situazioni politico-economiche che caratterizzano una data società in un preciso momento del suo sviluppo. Proprio in base a tale consapevolezza, l’associazione Color Coloris, formata da un gruppo di esperti nello studio del colore, dagli anni Novanta si occupa di condurre un osservatorio annuale, cercando di anticipare le tendenze e di prevedere quali colori saranno più popolari nella moda, nel design e in altri campi nell’arco dei successivi due anni. Nata dalla necessità di avere un ente rappresentante per l’Italia negli incontri internazionali di Intercolor, l’associazione collabora con molte importanti istituzioni, per proporre il dibattito sul colore a un pubblico più vasto, come dimostrano le conferenze tenute presso la Triennale di Milano, con il ciclo “Dialogare con il Colore”, svoltosi in periodo pre-pandemico. La presidente Bibi Ronchi ha promosso una ripresa delle attività in questa direzione, in occasione della mostra realizzata a Villa Brivio, Nova Milanese, nel giugno 2024, in cui diverse tonalità cromatiche sono accostate a opere d’arte dell’artista Alessandro Savelli, instaurando una relazione tra colore e arti visive. L’esposizione porta l’attenzione sui meccanismi per cui un colore si afferma in base alle emozioni e alle situazioni presenti nella società. Per questo il titolo scelto, “Enigma”, sottolinea il carattere di sfida e il margine di incertezza insiti nel processo di definizione dei colori per la stagione autunno e inverno 2025/2026, esprimendo gli orientamenti in essere e le evoluzioni imprevedibili.
Chi è Bibi Ronchi?
Presidente di Color Coloris e CEO dell’azienda Chiron, Marialuisa Bibi Ronchi sin da bambina ha sviluppato una grande passione, quasi sia stata – come lei stessa dichiara – «Nutrita a tessuti e colori» dai suoi famigliari. Il vero colpo di fulmine però arriva negli anni Settanta durante un breve soggiorno a Parigi, dove ha l’occasione di visitare il Boureau de style Mafià di Madame Maïmé Arnodin. Anche se avviata verso altri percorsi professionali, quando Bibi torna in Italia, ha obiettivi molto chiari per la sua carriera. Infatti, nel 1972 affianca la madre nel suo studio di disegni Chiron a Como, un progetto già avviato negli anni Quaranta, quando la fondatrice Elsa Gerosa Ronchi, figlia del creatore dell’iconico cavallino logo della Ferrari, avvia una attività focalizzata sul design della moda a Milano, collaborando con prestigiose maison di alta moda come Ventura e Germana Marucelli e a Parigi presso Chanel e Jack Fathper. Con Bibi il focus di Chiron si sposta dal disegno per tessuti alla consulenza tessile e alla ricerca delle tendenze, realizzando nel 1978 il primo caleidoscopio che propone un’analisi sul colore con sei gamme di tonalità, corredate da utili esempi di armonie cromatiche e supportate da immagini di ricerca e stile.
Per Bibi l’attività di ricerca sul colore non si arresta mai e nel 1981 viene pubblicato il primo numero di Intreccio, libro pilota per atmosfere e materiali per poi ricevere, negli ultimi decenni, premi internazionali (nel 2010 l’“IF Material Award” per un progetto sviluppato in collaborazione con i “Samsung design centers” di Milan Seoul; nel 2014 il “Première Vision Gran Jury Prize for the most outstanding, symbolic and pertinent fabric of the season”, per un tessuto ideato per l’azienda tessile GdA di Como).
Color Coloris: una realtà internazionale
Color Coloris, Italian color insight, che nel nome riprende la declinazione latina della parola colore, è una associazione italiana che mette in relazione professionisti in diversi ambiti, per studiare il colore e le sue applicazioni ed evoluzioni in settori come la moda, il design, l’arredamento, la casa, l’industria, l’artigianato, l’arte. Rappresenta l’Italia negli incontri di Intercolor, una realtà non profit che studia le previsioni delle nuove tendenze del colore, nata a Padova nel 1963 durante la settima Conferenza Internazionale sul Colore, da un’idea dei signori Carlin (Francia), Legnazzi (Svizzera) e Yasuo Inamura (Giappone) che ritenevano che le tendenze del colore dovessero essere discusse, concordate e promosse a livello internazionale.
Color Coloris nasce nel 1990, con il nome di MIC (Moda Italiana Colore) su iniziativa di Ornella Bignami e di alcuni esperti (tra cui Rita Spaggiari, Ida Farkas, Mirella Beccucci, Vittorio Giomo e Grazia Billio, che sono tuttora soci dell’associazione) accogliendo l’invito di Intercolor di formare un gruppo di ricerca per lo sviluppo del colore negli incontri internazionali. Nel 2009 MIC assume il nome attuale, sottolineando il ruolo delle numerose declinazioni che il colore può assumere nei diversi ambiti di applicazione.
A tale scopo Il gruppo italiano effettua ricerche di mercato, sui consumatori, sulle nuove esigenze e sullo sviluppo sociale per arrivare alla previsione delle prossime gamme cromatiche. L’Associazione ha collaborato e collabora con diversi enti molto noti, come il Politecnico di Milano e l’Opificio Querini di Venezi.
Le ipotesi elaborate sui trend del colore, con 24 mesi di anticipo sulla stagione di riferimento, sono presentate semestralmente all’Associazione Internazionale Intercolor, che raggruppa ad oggi 17 paesi (l’Europa è rappresentata da Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Portogallo, Spagna, Svizzera e Ungheria, la Turchia, cui si aggiungono, oltre oceano, Cina, Corea, Giappone, Indonesia, Tailandia e Stati Uniti) per analizzare le proposte presentate da esperti internazionali come creativi, consulenti e designer del settore della casa, dell’abbigliamento e dello sport.
Lo studio del Colore
Come si può capire il colore che si affermerà tra 24 mesi? Bibi Ronchi racconta che è un processo molto istintivo e che «In questa mappa che ci porta al futuro, il colore agisce come una sorta di bussola, è un immancabile strumento di comunicazione» e per individuarlo «Ci si basa sulla situazione sociale ed economica, sulle emozioni che più si manifestano». Non è solo un’intuizione percepita a livello individuale o locale; alle riunioni internazionali si constata spesso quanto persone diverse e addirittura nazioni diverse possano convergere sulle stesse scelte cromatiche: «Quando arrivi ad Intercolor scopri la stessa tendenza ipotizzata in paesi molto lontani: per esempio è capitato che tutti interpretassero la tendenza del colore scuro per il trend del buio e del profondo».
Nel 2022, agli esordi della guerra in Ucraina, Intercolor ha presentato una scelta unanime per la nuova tendenza del colore, la decisione radicale di proporre solo il colore bianco, che alla fine si è confermato sulle passerelle estive e invernali 2024/5. In queste ultime sfilate, i brand hanno inoltre proposto anche una gamma di grigi, che è stata protagonista indiscussa del quiet Luxory, un lusso che sussurra e non ostenta, sicuramente influenzato dai periodi di incertezza sociale.
Tuttavia, il processo richiede la conoscenza della tecnica: il fatto che un colore sia assente da lungo tempo, come è accaduto con il marrone di recente, suscita nei consumatori il desiderio di reintrodurlo nella palette dei colori. Nelle ricerche internazionali si guarda molto ai mercati emergenti e a quali siano le preferenze cromatiche: negli ultimi anni la Cina è diventata un mercato importante per la moda ed ora il rosso, colore popolare nella cultura cinese, è diventato un must have.
Le sfide presenti e future: la sostenibilità e il digitale nel colore
Il discorso sulla sostenibilità è il primo aspetto necessario da considerare in qualsiasi progetto sul colore; è talmente insito nel processo di analisi creativa, da essere dato come elemento imprescindibile a priori e in grado di condizionare non solo le condizioni di produzione, ma anche i trend attuali. L’azienda Pantone, per esempio, ha presentato un nuovo catalogo di colori green, cioè colori che possono essere riprodotti in modo sostenibile. Attualmente gran parte della ricerca cromatica subisce l’influenza dell’avvento delle nuove tecnologie; Bibi Ronchi spiega al proposito che «Si sta studiando come prelevare il colore in natura: il suo DNA viene estratto da elementi o prodotti naturali per poi trasferirlo sul tessuto in modo da non produrre inquinamento come invece può accadere con le tinture industriali». Aggiunge poi che «Parlare di tinture naturali presenta dei pro e dei contro, visto che la produzione di esse è certamente più naturale di quelle sintetiche ma il processo impiega molta acqua; invece, una nuova tecnica di elaborazione come un sistema che spruzza il colore direttamente sul supporto e mantiene la quantità non utilizzata per impiegarlo in futuro, è più sostenibile delle tinture naturali».
Anche lo sviluppo del digitale sta influenzando notevolmente le tendenze cromatiche: «Con l’avvento del digitale, dei led, delle stampanti ink jet e di quelle in 3D si sono affermati in un primo tempo colori vivaci e fluorescenze accattivanti in grado di attirare l’attenzione, subito poi integrati da modulazioni e sfumature di gradienti e ombre sottili».
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