Quattro soci, quattordici dipendenti e un indotto fatto di fornitori stabili che dal 2005 lavorano costantemente a Locorotondo, in Puglia, per il Locus Festival. «Organizzare un festival non è cosa facile, è come costruire una città e smontarla nel giro di poco.»

 

bass culture

Foto di Umberto Lopez

 

Il Locus Festival è un caso di studio davvero interessante: dal 2005 – anno della sua prima edizione organizzata nel centro storico di Locorotondo – è diventato una manifestazione dal respiro internazionale con un profondo legame con le sonorità della black music e un occhio attento agli orizzonti del futuro, dove alla musica si affiancano incontri letterari, culturali, enogastronomici e la valorizzazione del territorio. Fin dalla sua prima edizione, il Locus Festival è ideato, prodotto e diretto artisticamente da Bass Culture Srl in collaborazione con il Comune di Locorotondo.
Di cosa significhi organizzare un festival e di come cultura e musica siano dei veri settori lavoritivi abbiamo parlato con i soci fondatori di Bass Culture Srl: Vincenzo Bellini (che si occupa di amministrazione), Gianni Buttiglione (direzione artistica), Paolo Corrado Salato (produzione) e Mimmo Pizzutilo (comunicazione).

Avete iniziato con una impronta jazz e nel tempo vi siete caratterizzati per un forte piglio nazionale e internazionale: quali sono i comandamenti ai quali siete fedeli nella costruzione delle vostre line up?

Sicuramente il coraggio rispetto alla programmazione artistica, il fatto di rischiare con proposte che potenzialmente non hanno mercato e che nel passare dei mesi diventano certezze ricevendo attenzione. Un’altra caratteristica è pensare sempre ad organizzare una manifestazione che si basi su un solido networking, coinvolgendo operatori territoriali, pensare al festival partendo prima di tutto dalla squadra, più che dalla direzione artistica.
E poi c’è la valorizzazione del territorio, che non è solo il valore aggiunto del mangiare bene, della vicinanza al mare, della bellezza della campagna, ma più in generale della qualità della vita che possiamo offrire agli artisti ed agli utenti.

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L'articolo integrale è pubblicato nel n. 2 di Awand, inverno 2021-2022.
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Valeria Lucia Passoni
Valeria Lucia Passoni
Sagittario classe 1985.
Consuma dischi, divora libri ed accumula biglietti di concerti.
Poi ogni tanto lavora anche a maglia e all’uncinetto.

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