«La scrittura per me ha un solo obbligo: essere interessante. Questo obbligo ovviamente ogni scrittore e lettore lo declina a proprio gusto, ma non credo che debbano esserci altri doveri, né civili, né militanti, ci sono se lo scrittore li sente.»
Nadia Terranova in un ritratto di Sandro Messina (particolare)
Nadia Terranova, scrittrice messinese naturalizzata romana, ha la voce e le parole di una bambina sapiente che vive nel passato ma viene dal futuro. Gli occhi le brillano sempre quando parla di letteratura. Ha la generosità di una strana sirena che salva i naufraghi e la malia di una strega che viene dal sud. Scrive romanzi per Einaudi, libri per bambini e ragazzi per Orecchio Acerbo, Einaudi Ragazzi, Mondadori. Il suo Addio fantasmi è stato nella cinquina finale del Premio Strega 2019. Nel febbraio 2022 è uscito il romanzo Trema la notte (Einaudi).
La intervisto mentre ha in braccio la sua picciridda Luna, di quattro mesi, che non fa altro che lallare e raccontare un futuro che ancora non siamo in grado di comprendere.
Cos’è per te la scrittura e cosa deve essere la scrittura?
La scrittura per me ha un solo obbligo: essere interessante. Questo obbligo ovviamente ogni scrittore e lettore lo declina a proprio gusto, ma non credo che debbano esserci altri doveri, né civili, né militanti, ci sono se lo scrittore li sente. Per quanto mi riguarda, da quando sono piccola la scrittura è, molto banalmente, il mio giardino segreto, quel posto in cui metto ciò che è mio e soltanto mio, è il mio spazio di libertà, lo spazio in cui so come raccontare le storie che mentalmente mi racconto di continuo, il luogo in cui rielaborarle, è uno spazio di sperimentazione non formale. Definirei la scrittura, per sintetizzare, il mio giardino segreto libero.
(...)