Awand. Rivista analogica di arti e creatività

Dal teatro classico alle finte telefonate sui social fino a Striscia la notizia. «Ho cominciato a fare satira per parlare degli argomenti a me cari come l’ambiente». «La satira piace molto a chi sta all’opposizione. Poi, quando l’opposizione va al governo, si invertono le cose.»

 

Alessio Giannone

 

«Il cliente chiamato non è raggiungibile. Se desideri ricevere un sms quando il cliente sarà nuovamente raggiungibile, resta in attessa…». Ecco cosa succede se chiami al telefono chi delle telefonate ai vip e ai potenti della politica ha fatto un mestiere, senza mai parlarci davvero. Ma noi ci riproviamo. Perché Pinuccio, al secolo Alessio Giannone, ha accettato di parlare con noi del suo lavoro. Il direttore di Awand mi ha assicurato che Pinuccio è disposto a vuotare il sacco e mi ha girato il suo numero di cellulare. Se poi non dovesse rispondere c’è sempre modo di fare un’intervista telefonica farlocca, alla sua maniera. Dopotutto il karma esiste anche per Pinuccio e basta poco per renderlo vittima del suo stesso marchingegno. Inoltre Alessio, da quando è diventato Pinuccio, ha cambiato cognome: per molti, all’anagrafe del villaggio globale, fa Pinuccio Chiama. Le sue gag telefoniche seguono un piano semplice ma efficace: al telefono si mostra amico “di quelli che contano” e dà vita al personaggio del faccendiere. I suoi video diventano virali e da aspirante attore si ritrova youtuber di successo. Affidare i suoi video alla rete è stata forse la sua intuizione migliore. Perché Alessio, prima di diventare Pinuccio, aveva debuttato nel mondo del cinema, con documentari e cortometraggi. Aveva pure fatto l’attore nel film Il vegetale di Gennaro Nunziante e, ancora prima, si era attrezzato per una possibile carriera forense, laureandosi in Giurisprudenza. Un pezzo di carta può sempre tornare utile, non si sa mai. Ma, ormai è evidente, Pinuccio prende il sopravvento su Alessio e le telefonate alla maniera di Franca Valeri spopolano sui social. Alcune sono memorabili e finiscono nei talkshow nazionali. È allora che Pinuccio si trasforma in cabarettista da palcoscenico. Porta in giro per i teatri italiani lo spettacolo Pinuccio Chiama e poi Tutt’Appost in cui mostra le sue doti di one man show.

Infine arriva la chiamata da quelli di Striscia la notizia, il programma satirico investigativo ideato da Antonio Ricci. Pinuccio è l’inviato fisso nelle regioni del Sud Italia, alla scoperta di casi di malasanità e inquinamento ambientale. Il finto faccendiere deve sostituire Fabio & Mingo che nel frattempo sono stati licenziati per una serie di servizi “falsi”.
Ma torniamo alla nostra intervista. Lo chiamiamo mentre è impegnato a Sanremo per Striscia

Pronto, casa Giannone? C’è Pinuccio?

A disposizione…

Come ti è venuta l’intuizione di fare telefonate false per intrufolarti nel mondo dello spettacolo?

Io ho cominciato con il teatro, quello classico. Già quando facevo il Liceo. Facevo l’Amleto e un bel giorno il mio primo regista, che era anche il mio professore di inglese , mi suggerì di provare anche a scrivere delle cose… perché, mi disse testualmente, “quando fai Amleto comunque mi fai ridere”. Da quel momento ho cominciato a scrivere. La mia attenzione verso la politica, che ho sempre seguito dai tempi della scuola, ha fatto il resto. Quando ho cominciato a capire che molte cose non mi piacevano è nata la mia critica sotto forma di satira. Una cosa nata nel periodo in cui studiavo Giurisprudenza.

 

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L'articolo integrale è pubblicato nel n. 7 di Awand, primavera 2023.
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Silvio Teot
Silvio Teot

Negli anni Settanta è impegnato su diversi progetti musicali e teatrali e anima Radio Murgia, tra le prime radio libere nate in Italia. Come percussionista fonda - insieme a Maria Moramarco e Luigi Bolognese - il gruppo Uaragniaun col quale ha presentato spettacoli in Italia e nel mondo e prodotto 13 lavori discografici. Partecipa inoltre a diversi altri dischi in qualità di batterista. Studioso e collezionista di fumetti ha disegnato vignette satiriche per i giornali locali dell’Alta Murgia barese. Da giornalista-pubblicista ha diretto, dal 1986 al 2001, il periodico di cultura e informazione Piazza. Ha collaborato con quotidiani e riviste nazionali e regionali scrivendo articoli di cronaca, inchieste, e corsivi. È tuttora direttore responsabile della rivista storica Altamura, pubblicata dalla biblioteca A.B.M.C. Ha curato pubblicazioni e libri delle Edizioni Piazza e, nel 2002, pubblica il libro Trent’anni suonati, saggio romanzo sull’esperienza del laboratorio Uaragniaun e sulla musica popolare del Sud Italia. Nel 2007, insieme a Luigi Bolognese, cura il libro di Maria Moramarco Paràule. Nel 2010 pubblica il libro A furor di popolo, biografia del meridionalista Fabio Perinei. Negli ultimi anni si si dedica allo studio di numerosi altri strumenti a percussione e diversi strumenti a fiato. Col fumettista materano Pino Oliva è impegnato nella realizzazione di “Chitaridd, il brigante di matera”, un fumetto noir d’ambiente di cui cura soggetto e sceneggiatura.

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