Trenta poeti più trenta artisti visivi, metà italiani e metà latino-americani, in dialogo sulle pagine dei libri d’artista stampati a caratteri mobili per il Premio Bice Bugatti - Giovanni Segantini.

3030

 

 

Fra i progetti promossi dal Bice Bugatti Club di Nova Milanese, 30+30 è quello dedicato al libro d’artista. Voluto da Luigi Rossi, curato da Alessandro Savelli, artista e direttore della Libera Accademia di Pittura “Vittorio Viviani”, e dalla curatrice cubana Dermis Leon, il progetto — realizzato in occasione della 58esima edizione del Premio Bice Bugatti-Giovanni Segantini — raccoglie e mette a confronto le opere di poeti e artisti, trenta italiani e trenta latino-americani.
La nascita di 30+30 è spiegata da Dermis Leon, curatrice indipendente e critica d’arte: ispirato da un libro d’artista esposto nel contesto di una mostra di Savelli stesso, intorno al 2015 è cresciuto in lei il pensiero di unire in dialogo artisti italiani e latinoamericani. «L’Italia ha avuto un’influenza significativa sulla cultura dell’America Latina» motivo da cui nasce la particolare connessione fra questi due luoghi. La grande distanza geografica viene poi azzerata dalla collaborazione fra gli autori, liberi di esprimersi per raggiungere l’incontro fra forma e parola che il libro d’artista rappresenta: la parola poetica che si confronta con il linguaggio visivo.
Ogni artista coinvolto ha scelto il proprio tema, linguaggio e soggetto, per questo il progetto raccoglie stili e tecniche diverse, come l’incisione, il collage o il disegno. Le poesie sono state selezionate dai curatori per la loro forza espressiva e per la loro capacità di instaurare un dialogo con le opere degli artisti visivi. Anche il segno tipografico delle lettere, stampate utilizzando le tecniche tradizionali, è stato considerato per la sua capacità di comunicare in modo visivo.
Come racconta nella presentazione Corrado Bagnoli — che si è occupato della selezione dei poeti italiani — 30+30 è frutto di un lavoro lungo due anni, durante i quali hanno comunicato fra loro artisti che “prendono sul serio la vita”, che non lavorano solo sul proprio mezzo di espressione, ma sulla vita stessa. Sessanta nomi selezionati in base al loro modo di trattare i temi fondamentali dell’esistenza umana. È così che nel 2017 l’opera dei sessanta autori ha sposato la volontà del Premio di valorizzare la tradizione e l’arte italiana, creando i presupposti per scambi creativi senza confine.

 

(...)

L'articolo integrale è pubblicato nel n. 6 di Awand, inverno 2022-2023.
Abbonati, acquistalo o cercalo nei punti vendita.

© Riproduzione riservata. È vietata qualsiasi riproduzione su qualsiasi mezzo senza autorizzazione esplicita di Awand e degli autori.
© All rights reserved. Any reproduction on any medium is forbidden without the explicit authorization of Awand and the authors.