Maria Tilli
- Stefano Lorusso
Regista e autrice, il suo primo lungometraggio, Animali randagi, è arrivato dopo tanti documentari, cortometraggi e televisione «Venendo da una famiglia assolutamente non borghese, odio il “porno-poveri”, quel voyeurismo di chi è borghese e va a guardare i poveri, ma in cui i poveri non si raccontano mai.» «Il cinema e il set sono ancora tanto da maschi. Se un uomo fa il pazzo è uno che ha personalità. Se una donna mette i puntini sulle i è una rompicoglioni.»
30+30
- Medea Cornacchia
Trenta poeti più trenta artisti visivi, metà italiani e metà latino-americani, in dialogo sulle pagine dei libri d’artista stampati a caratteri mobili per il Premio Bice Bugatti - Giovanni Segantini.
Igort
- Antonio Ant Cornacchia
Autore di fumetti, musicista, sceneggiatore e regista di cinema, direttore di Oblomov e Linus, Igor Tuveri ripercorre formazione culturale e carriera, attraverso le amicizie e le riviste, da un orizzonte all’altro del mondo. «Nel lavoro di un autore il processo è nella maggior parte del tutto inconscio. Si svolge in una sorta di camera oscura psichica. Nel mio caso è come “essere agiti”, il fumetto è il vampiro che guida la mia vita.»
Nicola Samorì
- Alberto Zanchetta
PITTURA. «Io non riesco a non ammalare le immagini mentre le creo e a lasciare intonso qualcosa che vive con me ore e giorni. Mi interessa il ritmo vitale, il fare della pittura e della scultura come qualcosa che replica i riti del mio essere al mondo». «Non credo nell’arte schierata dalla parte del giusto, in una sorta di missione per dirimere il bene dal male. Tutt’altro. L’arte era e resta quella striscia in bilico fra i mondi, quell’apparizione che ci mette di fronte a una parte anche scomoda del sé, non necessariamente quella buona, accogliente, compassionevole».
Leonardo Sonnoli
- Federica Boragina
ei manifesti in bianco e nero e la Biennale di Mosca. George Hardie, la storia come strumento di progettazione, il Compasso d’oro, l’insegnamento, Duchamp, Celant e Szeemann. Come in un gioco di enigmistica in cui la figura si rivela solo se l’occhio è attento e scruta la pagina: ritratto a matita di un maestro della grafica contemporanea.
Virginia Mori
- Antonio Ant Cornacchia
La sua passione per il disegno è nata leggendo da adolescente i manga, poi la Scuola di Urbino le ha insegnato a cercare una voce personale oggi molto riconoscibile: «Atmosfere non definite, un avvicinarsi al mondo del sogno, l’essere ambigui, lasciare molto allo spettatore. E un pizzico di ironia»
Uliano Lucas
- Antonio Ant Cornacchia
Dagli anni Sessanta fotografa gli invisibili. Tutto cominciò al Jamaica, a Milano, poi è entrato nelle fabbriche, negli ospedali psichiatrici, è stato in Jugoslavia, in Africa, in Cina. Ha portato ovunque il suo approccio umano e il suo spirito libertario.
Giancarlo Onorato
- Fabio Pozzi
Nel 2010 il musicista rispondeva «Se non ti fai male, se non ti sporchi le mani, se non partecipi della realtà oggettiva, non puoi essere espressione del tuo tempo. Questo mi sembra che manchi molto al nostro tempo: una maggiore urgenza espressiva».
Luca Bigazzi
- Antonio Cornacchia e Stefano Lorusso
Ha diretto la fotografia nei film degli esordi di Soldini e Martone e nei titoli più celebrati di Sorrentino, Amelio e Di Costanzo. Esorta i giovani autori a osare e innovare, approfittando della «fortuna di poter sperimentare con le proprie mani la facilità e la creatività che il mezzo digitale offre»
Bruno Bozzetto
- Stefano Lorusso
Da più di sessanta anni è assoluto protagonista del cinema di animazione in Italia: i primi corti, la nascita dello Studio e la collaborazione con Guido Manuli, i leggendari lungometraggi West and Soda e Allegro non troppo, fino ai disegni animati per Quark di Piero Angela. Oggi vive l’impegno in difesa degli animali e continua a coltivare uno sguardo in cerca di prospettive inedite sul mondo.
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