Scrittore con due romanzi e tanti mestieri alle spalle: «Oggi bisogna guardarsi attorno e vedere come parla la gente, come vive. Perché se dobbiamo fare questa roba che sono i libri deve avere un senso.
I sensi possono essere molti, ma devono essere dei sensi all’altezza dei tempi.»
Andrea Donaera in un ritratto di Riccardo Frolloni
Andrea Donaera, gallipolino, classe 1989. Ascolta, scrive e suona metal, legge Schopenhauer ma se ne vergogna un po’, crede che la lingua sia una questione generazionale, che chi sa solo di libri non sa niente di libri, che la generazione a cui appartiene deve fare il nuovo secolo e imparare a scegliere. O almeno, provarci, come i Pokemon.
Chi sei?
È la domanda filosofica. Faccio il ghostwriter e ogni tanto faccio libri. Negli anni ho lavorato nella poesia anche da un punto di vista accademico, sia all’Università del Salento che all’Università di Bologna. Nel 2019 ho pubblicato il mio primo romanzo Io sono la Bestia, a settembre 2021 è uscito il secondo, Lei che non tocca mai terra (entrambi NN Editore). Ho pubblicato la raccolta Una Madonna che mai appare all’interno del XIV Quaderno italiano di poesia contemporanea edito da Marcos y Marcos. Ma prima ho fatto molti lavori, il camionista in Romagna ad esempio. Ora scrivo anche per Domani e per Metal Italia, che è il secondo sito musicale più consultato in Italia.
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L'articolo integrale è pubblicato nel n. 2 di Awand, inverno 2021-2022.
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