
Andrea Serio
- Antonio Ant Cornacchia
DISEGNO. Ha cominciato a leggere con Topolino, ora pubblica in tutto il mondo. Autore dal segno lirico e dallo stile pittorico «Quello che faccio è proprio questo, dipingo con le matite.»«Tutto quello che vedo, che ho intorno, anche inconsapevolmente e inconsciamente, lo mastico, lo rumino. Succede a tutti in questo mestiere: assorbiamo cose come delle spugne e poi le mettiamo coscientemente o meno in quello che facciamo»

Vincenzo Zitello
- Silvio Teot
Dalla musica progressive dei Settanta alla new age, passando dalla canzone d’autore e le collaborazioni con Battiato, Fossati e De André . “È l’arpa la mia signora! Dal vivo preferisco stare solo con lei”

Guido Scarabottolo
- Anna Penone e Antonio Ant Cornacchia
Fra i più importanti illustratori italiani, rivendica pigrizia e indipendenza «Non ho nessuna voglia di disegnare. Non ho mai tenuto un notebook, forse perché compro quaderni, vecchi e carichi di memorie, che mi piacciono così tanto che mi dispiace usarli». Per molti anni autore di tutte le copertine dei libri Guanda, oggi si gode la libertà di fare quello che davvero gli piace «Il mio disegno deve dire prima di tutto “io sono un disegno”, tutta la parte mimetica della pittura non mi interessa». Perché disegna? «Credo che ognuno abbia necessità di esprimersi in qualche modo, di relazionarsi con gli altri anche in tanti sistemi non verbali».

Nicola Samorì
- Alberto Zanchetta
PITTURA. «Io non riesco a non ammalare le immagini mentre le creo e a lasciare intonso qualcosa che vive con me ore e giorni. Mi interessa il ritmo vitale, il fare della pittura e della scultura come qualcosa che replica i riti del mio essere al mondo». «Non credo nell’arte schierata dalla parte del giusto, in una sorta di missione per dirimere il bene dal male. Tutt’altro. L’arte era e resta quella striscia in bilico fra i mondi, quell’apparizione che ci mette di fronte a una parte anche scomoda del sé, non necessariamente quella buona, accogliente, compassionevole».

Enzo e Lorenzo Mancuso
- Silvio Teot
«In tutto il nostro lavoro discografico, dal primo disco all’ultimo, affiorano alla luce per poi ritornare nella profondità della terra le radici che ci legano alla memoria musicale del luogo che ci ha visti nascere»

Vanessa Roghi
- Antonio Ant Cornacchia
STORIA. Con la storica del contemporaneo scopriamo cosa significa fare ricerca nell’Italia del 2023. Gli incontri, la casualità, la questione della classe sociale. E poi gli argomenti che le stanno più a cuore: l’educazione, don Lorenzo Milani e Gianni Rodari, che «Da soli non avrebbero fatto molto.»

Daniele di Bonaventura
- Silvio Teot
Marchigiano, convive con la terra che trema costantemente sotto i suoi piedi. Ma ha un polmone in più che è il mantice del suo bandoneon e non smette di avere progetti nuovi per la testa. Forse la musica può sfidare le guerre e le pandemie. Forse.

Gloria Riggio
- Sara Elena Rossetti
Che cosa rende universale la poesia? Cosa la fa viva oggi più che mai? Quali strade sembra prendere? Quante categorie continua a sfuggire? Ne parliamo con una giovane autrice, poeta, ricercatrice, redattrice e campionessa di poetry slam.

Nadia Terranova
- Giulia Maria Falzea
«La scrittura per me ha un solo obbligo: essere interessante. Questo obbligo ovviamente ogni scrittore e lettore lo declina a proprio gusto, ma non credo che debbano esserci altri doveri, né civili, né militanti, ci sono se lo scrittore li sente.»

Giuseppe Palumbo
- Antonio Ant Cornacchia
FUMETTO. Dagli esordi su Frigidaire con Ramarro, il supereroe masochista, alle tavole per Diabolik.
L’importanza delle riviste, del lavoro di gruppo e delle figure a cui ha dedicato alcuni dei suoi ultimi lavori, Pasolini e Scotellalaro «Per il recupero di una dimensione umana che dal mio punto di vista non può che essere poetica.»
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