
Memoria e attualità nella creatività latino-americana
- Massimo Bignardi
Un decennio di progetti speciali e di nuove prospettive della sezione internazionale del Premio Bugatti - Segantini

Domenico Mimì Notarangelo
- Stefano Lorusso e Mino Vicenti
Ritratti. Testimoniò la vita culturale e la cronaca lucana e pugliese per moltssimi anni, fu corrispondente per Paese Sera, l’Unità e l’Espresso. Oggi il figlio Peppe cura l’archivio dei suoi materiali e nel 2023 il MAXXI di Roma gli ha dedicato una mostra.

Redi Hasa
- Silvio Teot
Non ci è mai piaciuta l’espressione “uno scappato di casa”. Nella sua accezione negativa è ampiamente abusata. Complice l’utilizzo frequente nei media che ne hanno determinato l’uso comune nel gergo quotidiano. Sembra che le sue origini risalgano all’area genovese intorno al 1996. Appena due anni prima che Redi Hasa decidesse di scappare in Italia all’età di 21 anni. Oggi Hasa è uno dei migliori violoncellisti al mondo ed è stato sicuramente “uno scappato di casa”. Uno che ha lasciato non solo la sua casa di Tirana, il suo giardino e l’albero di ciliegio che quasi venerava, ma è scappato dalla sua città, dal suo Paese. Fuggito dalla spaventosa crisi sociale ed economica che si abbattè sull’Albania, un paese alla ricerca di un nuovo orizzonte politico.

Massimo Giacon
- Antonio Ant Cornacchia
Fumetto (ma anche design, musica e arte). Ha pubblicato le sue tavole su tutte le riviste storiche italiane, da Frigidaire a Linus, sempre sul confine fra underground e mainstream. «Il disegno è il compromesso tra quello che vorresti fare e quello che riesci a fare. Alla fine viene fuori qualcosa che non avevi nemmeno previsto, questa è la cosa bella e interessante.»

Masbedo
- Federica Boragina
Arti visive. Da venticinque anni Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni esplorano insieme video, installazione, cinema, performance e teatro d’avanguardia «Il nostro è un modo d’indagare il molteplice e il “kaos” che ha come conseguenza l’errore salvifico nell’arte. Sapersi esporre all’errore è sempre fertile e vivere ai margini delle zone di comfort ti salva dal “fare il mestiere”».

Paolo Mele di Kora
- Mino Vicenti
PROFESSIONI | CURATORE. Paolo Mele racconta il suo percorso nel mondo della produzione e della ricerca sul contemporaneao, fino all’approdo al centro per l’arte contemporanea Kora. «C’è un mondo dell’arte fatto di ricchezze o di logiche che esulano da quello che l’arte contemporanea dovrebbe fare, cioé porre domande, interrogativi, cercare di stimolare e arrivare tra la gente».

Giovanni Cocco
- Luigi Porzia e Mino Vicenti
FOTOGRAFIA. «In questa mia personale fase storica sto cercando di fare un passo indietro, sto cercando di togliere elementi, ritenendo sempre l’estetica importante ma evitando che diventi una barriera per il contenuto. Non si può usare sempre la stessa cifra stilistica, lo stesso modo narrativo per delle storie diverse.»

Bertram Niessen
- Michele Cornacchia
Ricercatore, progettista, docente e autore, a partire dal progetto che dirige, cheFare, si occupa di come la cultura trasforma lo stato delle cose. Un rapporto che oggi richiede di “ricostruire collettivamente un discorso - e una pratica - per cui la cultura non sia quella cosuccia accessoria che fai con il tuo piccolo giro di amici ma quell’altra cosa, quella grande che è stata per millenni: un modo per fare déi, demoni, cosmogonie, rivoluzioni, insurrezioni.”

Mario Natangelo
- Silvio Teot
A 22 anni l’esordio sull’Unità con Staino, a 24 comincia l’avventura con Il Fatto, costellata di querele, accuse di sessismo e tanta libertà. «La nostra società non è sufficientemente in grado di leggere e capire un discorso satirico. Non è capace di fare una riflessione più profonda, che abbia un secondo livello di lettura. In Francia invece questa cosa la posseggono da molto tempo. Il brutto quindi è non essere capiti neppure da persone intelligenti e di cultura. Il bello è… la stessa cosa».

Maria Tilli
- Stefano Lorusso
Regista e autrice, il suo primo lungometraggio, Animali randagi, è arrivato dopo tanti documentari, cortometraggi e televisione «Venendo da una famiglia assolutamente non borghese, odio il “porno-poveri”, quel voyeurismo di chi è borghese e va a guardare i poveri, ma in cui i poveri non si raccontano mai.» «Il cinema e il set sono ancora tanto da maschi. Se un uomo fa il pazzo è uno che ha personalità. Se una donna mette i puntini sulle i è una rompicoglioni.»
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